VOGLIAMO SAPERE LA
VERITA’ SULL’ATTENTATO CONTRO IL PAPA
LETTERA APERTA
Alla Sua Eccelenza
Signor Carlo Azeglio
Ciampi
Il Presidente della
Repubblica Italia
Sua Eccelenza,
Ci permetta prima di
tutto di salutarLa con il “Benvenuto” nel nostro paese e cogliere l’
occasione di esprimere le nostre piu’ sincere condoglianze per la
morte del Santo Padre Giovanni Paolo Secondo. Vorremmo in questo modo
esprimere anche la nostra vera simpatia e stima nei Suoi confronti ma
anche nei confronti dei Suoi connazionali. Siamo convinti che la Sua
visita nel nostro Paese dara’ il suo contributo per lo sviluppo sempre
piu’ attivo dei contatti cultirali ed economici tra i nostri due
popoli. Siamo convinti pero’ che la Sua visita mettera’ in primo piano
un altro dibattito nella
nostra societa’, una
domanda che la societa’ bulgara si sta ponendo dal 13 maggio 1981 :
esiste la traccia bulgara dell’attentato contro il Papa.
Noi i sottoscritti
dichiariamo: non, non esiste, pero’ esiste un
panico tentativo dei politici dell’alta gerachia, dei diplomati e dei
generali di nascondere i loro crimini del regime comunista dietro le
spalle del pacifico popolo bulgaro. Noi vorremmo chiaramente esprimere
la nostra opinione che la ex Sicurezza Statale e gli organi
reppressivi del sisitema prosovietico parteciparono
all’organizzazione, preparazione e realizzazione dell’attentato contro
il Santo Padre.
La nostra convinzione si
conferma ancora di piu’ dal fatto che le autorita’ ufficiali della
Repubblica di Bulgaria rinunciano a collaborare per trovare la
verita’ su questo caso e rimane ancora naswcosto il segreto degli
organi repressivi del regime comunista.
Vogliamo anche
sottolineare che negli ultimi 16 anni dall’inizio dei processi
democratici nel nostro paese sono stati scoperti molti fatti e
circostanze collegati ai crimini del regime comunista e dei suoi
organi repressivi, anzi contro la volonta’ delle autorita’ ufficiali
sono stati scoperti diversi documenti segreti dell’ex governo
comunista, che trattano il traffico di armi, droga ed altri
particolrai sull’attivita’ della Sicurezza Statale/DS/ e le sue
centrali come ad esempio Kinteks – una societa’ di commercio estero.
Oggi non ci sono piu’ dubbi sul fatto che la maggior parte dei
partecipanti all’attentato, quegli arrestati o sospettati sono agenti
della DS e dei servizi segreti militari. Possiamo citare alcuni nomi
: Bekir Celenk, Umer Mersan, Ubuser Ugurlu e Oral Celik. Sono gia’
bene conosciuti i contatti tra la DS e l’organizzazione terrorista “I
lupi grigi” che trattano il traffico delle armi. Un altro fatto
importante e che alcuni di loro avevano in Bulgaria residenze,
determinate dalla direzione del Partito comunista, per esempio Ugurlu
abitava la villa lussuosa di Boyan Balgaranov alto funzionario
comunista. Le autorita’ ufficiali fino a questo momento non possono
rispondere alla semplice domanda come mai il terrorista Ali Agia
abitava per due mesi in uno degli alberghi piu’ controllati in
Bulgaria – Vitosha, proibito per i semplici cittadini bulgari.
Rimangono senza risposta altre domande sui contatti di Agia con i
servizi segreti, inclusi anche quelli del turco etnico Mustafa Euf.
Non e’chiaro anche l’alibi dei dipendenti dei servizi segreti i quali
lavoravano come diplomatici a Roma cioe i sospettati Aivasov, Zelev e
l’assolto a causa di mancanza delle prove Sergei Antonov.
A tutte queste domande
che poniamo fino ad oggi manca una risposta categorica e chiara, non
solo per la giustizia italiana ma anche per la societa’ italiana. Non
abbiamo una risposta chiara anche noi i cittadini bulgari. Per noi
bulgari questo fatto e’un’offesa e mancanza di rispetto nei nostri
confronti accettare come vera l’investigazione fatta nel lontano 1982.
Un’investigazione fatta dagli investigatori e dai magistrati che nel
modo assoluto eseguivano la volonta’ del Partito Comunista e del
regime prosocietico nel nostro paese.
Ecco perche’, noi i
cittadini bulgari vogliamo sapere la verita’, le verita’
sull’attentato contro una delle personalita’ del secolo – il Santo
Padre Giovanni Paolo Secondo, che ha collaborato tanto alla
liberazione dei paesi dell’ Europa dell’Est dal comunismo. Vogliamo
sapere anche la verita’ di altri crimini del regime comunista :
l’assassinio dello scrittore emigrante Georgi Markov.
Sua Eccelenza, ci
rivolgiamo a Lei con la domanda di insistere e richiedere alle
autorita’ bulgare di collaborare in un nuovo processo sui fatti,
documenti e circostanze collegati all’attentato del 13 maggio 1981.
Noi i cittadini bulgari
siamo interessati di un nuovo processo e investigazione perche’ negli
ultimi 15 anni molti personaggi dell’elite comunista e della DS hanno
privatizzao i canali del traffico di armi, droga, medicinali ed altra
merce di embargo. Molte organizzaione non governative, politici ed
anche partiti dell’opposizione sottolienano questo fatto come una
delle cause piu’ importanti per la corruzione enorme nel paese e
l’impossibilita’ di punire i boss della criminalita’ organizzata. Un
altro fatto importante e’ che diventiamo testimoni della
collaborazione di certi ambienti poltici con la criminalita’
organizzata – un fatto che diventa un ostacolo per l’adesione della
Bulgaria alla Comunita’ Europea. Non desideriamo essere ostaggi di
questa politica e un destino simile per i cittadini bulgari.
Siamo convinti che la
partecipazione del regime comunista ed i suoi servizi segreti
all’attentato contro il Papa possono dare risposta a molte domande sia
per il passato sia per il futuro dei cittadinin bulgari. Vogliamo
sapere la verita’ perche’ crediamo nelle parole famose del filosofo
americano George Santayana : “Chi non conosce il proprio passato e
condannato a riviverlo una altra volta”.
Vogliamo per il nostro
Paese un futuro e prosperita’, una vita dignitosa perche’ il popolo
bulgaro lo merita come anche il Suo popolo italiano. Vogliamo essere
parte del grande mondo libero europeo e collaborare alla costruzione
del grande edificio della democrazia nel mondo.
Sofia, 12 aprile
2005 |