14-04-2005

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14 àïðèë 2005 15:10

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VOGLIAMO SAPERE LA VERITA’ SULL’ATTENTATO CONTRO IL PAPA

LETTERA APERTA

Alla Sua Eccelenza    

Signor Carlo Azeglio Ciampi

Il Presidente  della Repubblica Italia

Sua Eccelenza,

Ci permetta prima di tutto di salutarLa con il “Benvenuto” nel nostro paese e cogliere l’ occasione di   esprimere  le nostre piu’ sincere condoglianze per la morte del Santo Padre Giovanni Paolo Secondo. Vorremmo in questo modo  esprimere anche la nostra vera simpatia e stima nei Suoi confronti ma anche nei confronti dei Suoi connazionali. Siamo convinti che la Sua visita nel nostro Paese dara’ il suo contributo per lo sviluppo sempre piu’ attivo dei contatti cultirali ed economici tra i nostri due popoli. Siamo convinti pero’ che la Sua visita mettera’ in primo piano un altro dibattito nella

nostra societa’, una domanda che  la societa’ bulgara si sta ponendo dal 13 maggio 1981 : esiste la traccia bulgara dell’attentato contro il Papa.

Noi i sottoscritti dichiariamo: non, non esiste, pero’ esiste un panico tentativo dei politici dell’alta gerachia, dei diplomati e dei generali di nascondere i loro crimini del regime comunista dietro le spalle del pacifico popolo bulgaro. Noi vorremmo chiaramente esprimere la nostra opinione che la  ex Sicurezza Statale e gli organi reppressivi  del sisitema prosovietico parteciparono all’organizzazione, preparazione e realizzazione dell’attentato contro il Santo Padre.

La nostra convinzione si conferma ancora di piu’ dal fatto che le autorita’ ufficiali della Repubblica di Bulgaria rinunciano a collaborare per trovare la verita’  su questo caso e rimane ancora naswcosto il segreto degli organi repressivi del regime comunista.

Vogliamo anche sottolineare che negli ultimi 16 anni dall’inizio dei processi democratici nel nostro paese sono stati scoperti molti fatti e circostanze collegati ai crimini del regime comunista e dei suoi organi repressivi, anzi contro la volonta’ delle autorita’ ufficiali sono stati scoperti diversi documenti segreti dell’ex governo comunista,  che trattano il traffico di armi, droga ed altri particolrai sull’attivita’ della Sicurezza Statale/DS/ e le sue centrali come ad esempio Kinteks – una societa’ di commercio estero. Oggi non ci sono piu’ dubbi sul fatto che la maggior parte dei partecipanti all’attentato,  quegli arrestati o sospettati sono agenti della DS e dei servizi segreti militari. Possiamo citare alcuni nomi  : Bekir Celenk, Umer Mersan, Ubuser Ugurlu e Oral Celik. Sono gia’ bene conosciuti i contatti  tra la DS e l’organizzazione terrorista “I lupi grigi”  che trattano il traffico delle armi. Un altro fatto importante e che alcuni di loro avevano in Bulgaria residenze, determinate dalla direzione del Partito comunista, per esempio Ugurlu abitava la villa lussuosa di Boyan Balgaranov alto funzionario comunista. Le autorita’ ufficiali fino a questo momento non possono rispondere alla semplice domanda come mai il terrorista Ali Agia abitava per due mesi in uno degli alberghi piu’ controllati in Bulgaria – Vitosha, proibito per i semplici cittadini bulgari. Rimangono senza risposta altre domande sui contatti di Agia con i servizi segreti, inclusi anche quelli del turco etnico Mustafa Euf. Non e’chiaro anche l’alibi dei dipendenti dei servizi segreti i quali lavoravano come diplomatici a Roma cioe i sospettati Aivasov, Zelev e l’assolto a causa di mancanza delle prove Sergei Antonov.

A tutte queste domande che poniamo fino ad oggi manca una risposta categorica e chiara, non solo per la giustizia italiana ma anche per la societa’ italiana. Non abbiamo una risposta chiara anche noi i cittadini bulgari. Per noi bulgari questo fatto e’un’offesa e mancanza di rispetto nei nostri confronti accettare come vera l’investigazione fatta nel lontano 1982. Un’investigazione fatta dagli investigatori e dai magistrati che nel modo assoluto eseguivano la volonta’ del Partito Comunista e del regime prosocietico nel nostro paese.

Ecco perche’, noi i cittadini bulgari vogliamo sapere la verita’, le verita’ sull’attentato contro una delle personalita’ del secolo – il Santo Padre Giovanni Paolo Secondo, che ha collaborato tanto alla liberazione dei paesi dell’ Europa dell’Est dal comunismo. Vogliamo sapere anche la verita’ di altri crimini del regime comunista : l’assassinio dello scrittore emigrante Georgi Markov.

Sua Eccelenza, ci rivolgiamo a Lei con la domanda di insistere e richiedere alle autorita’ bulgare di collaborare in un nuovo processo sui fatti,  documenti e circostanze collegati all’attentato del 13 maggio 1981.

Noi i cittadini bulgari siamo interessati di un nuovo processo e investigazione perche’ negli ultimi 15 anni molti personaggi dell’elite comunista e della DS hanno privatizzao i canali del traffico di armi, droga, medicinali ed altra merce di embargo. Molte organizzaione non governative, politici ed anche partiti dell’opposizione sottolienano questo  fatto come una delle cause piu’ importanti per la corruzione enorme nel paese e l’impossibilita’ di punire i boss della criminalita’ organizzata. Un altro fatto importante e’ che diventiamo testimoni della collaborazione di certi ambienti poltici con la criminalita’ organizzata – un fatto che diventa un ostacolo per l’adesione della Bulgaria alla Comunita’ Europea. Non desideriamo essere ostaggi di questa politica e un destino simile per i cittadini bulgari.

Siamo convinti che la partecipazione del regime comunista ed i suoi servizi segreti all’attentato contro il Papa possono dare risposta a molte domande sia per il passato sia per il futuro dei cittadinin bulgari. Vogliamo sapere la verita’ perche’ crediamo nelle parole famose del filosofo americano George Santayana : “Chi non conosce il proprio passato e condannato a riviverlo una altra volta”.

Vogliamo per il nostro Paese un futuro e prosperita’,  una vita dignitosa perche’ il popolo bulgaro lo merita come anche il Suo popolo italiano. Vogliamo essere parte del grande mondo libero europeo e collaborare alla costruzione del grande edificio della democrazia nel mondo.

Sofia, 12 aprile 2005            

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